Roma, 30 ago. (Adnkronos Salute) - Impiantato per la prima volta al
mondo in Australia un occhio bionico su una donna cieca che, grazie
all'intervento, riesce oggi a vedere delle macchie di luce. Un traguardo
insperato dopo 20 anni di buio. Si tratta di Dianne Ashworth, 54 anni,
operata dall'equipe del Bionic Vision Australia guidata da David
Penington, convinto che la paziente possa presto arrivare a vedere
distintamente con il nuovo occhio artificiale.
L'occhio bionico, sviluppato dal consorzio di ricercatori australiani, prevede l'inserimento di un dispositivo dotato di 24 elettrodi nella retina di pazienti con problemi di vista. Gli elettrodi inviano impulsi elettrici alle cellule nervose negli occhi, un processo che si verifica naturalmente in chi possiede una vista normale.
Resta ancora molto da fare perché la signora Ashworth, affetta da retinite pigmentosa, arrivi a vedere di nuovo, ha precisato Penington, convinto che l'occhio bionico probabilmente porterà alla visualizzazione di immagini solo in bianco e nero, ma che potranno permettere alla donna di muoversi autonomamente. Ancora non è chiaro cosa Dianne sia in grado di vedere: "Ogni volta che arriva la stimolazione elettrica - ha raccontato la paziente - c'è una forma diversa che si materializza di fronte a me".
Nonostante altri team stiano lavorando sull'occhio bionico, il dottor Penny Allen, chirurgo che ha guidato l'equipe per il trapianto, assicura che si tratta della prima volta al mondo, riporta il 'Telegraph' online. La procedura per impiantare l'occhio è semplice e può essere facilmente insegnata ai chirurghi, ha assicurato. "Abbiamo impiantato il dispositivo dietro la retina, a dimostrazione della fattibilità del nostro approccio. Non volevamo avere un dispositivo troppo complesso da impiantare con un difficile approccio chirurgico. Ciò che potremo fare è ripristinare un tipo di visione che è destinata probabilmente a essere in bianco e nero, ma almeno daremo a questi pazienti, gravemente ipovedenti, la mobilità".
L'occhio bionico, sviluppato dal consorzio di ricercatori australiani, prevede l'inserimento di un dispositivo dotato di 24 elettrodi nella retina di pazienti con problemi di vista. Gli elettrodi inviano impulsi elettrici alle cellule nervose negli occhi, un processo che si verifica naturalmente in chi possiede una vista normale.
Resta ancora molto da fare perché la signora Ashworth, affetta da retinite pigmentosa, arrivi a vedere di nuovo, ha precisato Penington, convinto che l'occhio bionico probabilmente porterà alla visualizzazione di immagini solo in bianco e nero, ma che potranno permettere alla donna di muoversi autonomamente. Ancora non è chiaro cosa Dianne sia in grado di vedere: "Ogni volta che arriva la stimolazione elettrica - ha raccontato la paziente - c'è una forma diversa che si materializza di fronte a me".
Nonostante altri team stiano lavorando sull'occhio bionico, il dottor Penny Allen, chirurgo che ha guidato l'equipe per il trapianto, assicura che si tratta della prima volta al mondo, riporta il 'Telegraph' online. La procedura per impiantare l'occhio è semplice e può essere facilmente insegnata ai chirurghi, ha assicurato. "Abbiamo impiantato il dispositivo dietro la retina, a dimostrazione della fattibilità del nostro approccio. Non volevamo avere un dispositivo troppo complesso da impiantare con un difficile approccio chirurgico. Ciò che potremo fare è ripristinare un tipo di visione che è destinata probabilmente a essere in bianco e nero, ma almeno daremo a questi pazienti, gravemente ipovedenti, la mobilità".