lunedì 16 agosto 2010

Lo chiamano "Il killer silenzioso" ma è solo "colesterolo"!

“Tu ce l’hai il colesterolo?”
“Certo che sì: altrimenti come farei a vivere?”.
In effetti questa sostanza ha garantito la sopravvivenza di tutte le razze animali.
E’ prodotta solo dagli animali: le piante ne sono prive.
Qual è la sua funzione?
E’ il substrato (elemento base) per la produzione di altre sostanze che si chiamano “steroidee”, le quali hanno importantissime funzioni vitali.
Per esempio, gli ormoni della ghiandola surrenale sono steroidi e sono in grado con estrema rapidità di mettere l’individuo in condizione di attacco o fuga in situazioni di pericolo. Essi infatti trasformano tutto in zuccheri, che sono la fonte più ricca e immediata di energia ed inoltre aumentano l’afflusso di sangue agli arti sottraendolo dagli organi interni.
Altre sostanze steroidee importanti sono gli ormoni sessuali, con tutte le implicazioni in rapporto alla procreazione e allo sviluppo di tutti i caratteri sessuali secondari e non solo.
Anche l’impalcatura ossea si avvale dell’intervento di sostanze steroidee, fra cui la vitamina D presente nella pelle.
Anche la parete cellulare, nel suo strato intermedio, si avvale di questa sostanza.
Perché, quindi, una sostanza così importante per la vita, è diventato simbolo di morte nell’immaginario collettivo?
Il perché è da ricercare nell’uso in medicina delle tecniche ecografiche e angiografiche che hanno messo in evidenza una stretta relazione tra livello di colesterolo nel sangue e la presenza delle cosiddette “placche ateromatose” all’interno della parete dei vasi sanguigni.
In seguito a questa scoperta, senza curarsi troppo di quale potesse essere l’origine di questa patologia, ha avuto inizio un intenso lavoro di ricerca, da parte dell’industria farmaceutica, tendente al reperimento di sostanze in grado di contrastare l’aumento di colesterolo nel sangue. Tale ricerca è culminata nella scoperta delle cosiddette “statine”, famiglia farmacologica in continua espansione e che attualmente in campo medico sono diventate quelle più usate per ridurre i livelli di colesterolo.
Ma per quale motivo, ad un certo punto della vita di una persona, il suo fegato, che è l’organo produttore del colesterolo, comincia a produrne di più?
Quella che farò seguire, è una mia interpretazione, basata sull’osservazione clinica dei miei assistiti e da ricerche personali nel campo dell’alimentazione umana.

__________**********__________

Il nostro organismo è una meravigliosa macchina che produce e distribuisce energia ad ognuna delle sue componenti.
Queste componenti sono collegate fra di loro da complessi meccanismi di interconnessione e si autoregolano sulla base delle richieste e dei consumi dell’intero organismo.
E’ implicito che, perché tale processo sia efficace, ci debbano essere dei parametri di base, che rappresentano una specie di mappa mnemonica dei fabbisogni di ogni singolo organismo, a cui ogni organo deve riferirsi per ottimizzare la sua produzione.
Siamo, quindi in presenza di ciò che attualmente viene chiamato “sistema esperto”, cioè un programma che si modella, si perfeziona ed apprende in seguito all’uso.
Il nome che viene dato a questo processo è “bio-feed-back”.
Praticamente tutte le ghiandole endocrini (epifisi, ipofisi, tiroide, pancreas, ovaie, testicoli, surrenali), che sono le centrali di controllo delle funzioni dell’intero organismo, si autoregolano con processi di bio-feed-back.
Il senso di questo processo è mantenere costanti i livelli delle specifiche sostanze circolanti, per cui in carenza ne viene stimolata la produzione, in eccesso la stessa viene bloccata o ridotta.

Il fegato, pur non essendo una ghiandola endocrina, nelle sue funzioni applica il bio-feed-back e in particolare per quel che riguarda il colesterolo.
Abbiamo detto prima che tale molecola è il substrato per la costruzione delle sostanze steroidee, e quindi, la sua produzione è strettamente legata ai cicli produttivi di queste sostanze.
Ogni giorno, quindi, il nostro fegato produce una quantità di colesterolo in rapporto al fabbisogno e alle richieste degli organi produttori di sostanze steroidee.
Tale fabbisogno è abbastanza stabile ed è in accordo con quei parametri di base cui ho accennato sopra.
Condizioni di emergenza o di pericolo possono drasticamente aumentarne il fabbisogno ma strettamente per il tempo necessario a risolvere il problema.
Immaginate di dover fare una corsa: il vostro cuore aumenta la frequenza dei battiti al minuto fino a 2 , 3, 4 volte la norma; ma appena vi fermate comincia il rientro graduale della frequenza fino a quella che è normale per quella persona.
Possiamo, quindi, affermare che la produzione di colesterolo da parte del fegato è quotidianamente il 100% del fabbisogno.

In che modo si può interferire con questo meccanismo di autoregolazione alterando stabilmente in eccesso o in difetto la produzione interna di colesterolo?
Per quel che riguarda la produzione in difetto essa è dovuta a malattie del fegato, tipo cirrosi, che alterano profondamente la normale struttura e funzionalità dell’organo.
Per la produzione in eccesso, a mio parere, l’unico modo possibile è aggiungerlo dall’esterno tramite l’alimentazione.
Se aggiungo colesterolo dall’esterno, e lo faccio con costanza, il livello ematico di questa sostanza aumenta.
Ammettiamo che al 100% iniziale endogeno, si aggiunga l’1% esogeno, col risultato di avere in circolo il 101% di colesterolo. Se questa condizione viene mantenuta per un tempo sufficientemente lungo (mesi o anni), il meccanismo di bio-feed-back interpreta il dato come aumento del fabbisogno e comincia ad attestare la produzione del colesterolo sul 101%.
Continuando coll’apporto esterno e per tempi opportuni quel 101% diventa 102%, quindi 103%, ecc……
Nonostante il continuo aumento della produzione così indotta, il fabbisogno resta pur sempre 100%, per cui il di più tende a depositarsi dando origine a quelle famose “placche ateromatose”, che sono all’origine di malattie cardiocircolatorie gravi, tanto da essere la causa principale di morte sul pianeta (Negli USA circa 700.000 persone muoiono ogni anno per queste malattie).
Per contrastare questi effetti deleteri dell’eccesso di colesterolo viene proposta solo una strategia farmacologica.
Nel tempo si sono sperimentate varie sostanze, ma quelle che hanno riscosso i maggiori consensi sono state le “statine”, che attualmente sono le più utilizzate.
La loro azione consiste nell'inibizione della produzione di colesterolo da parte del fegato.
Tale meccanismo se in tempi brevi sembra efficace (prevenzione di eventi ischemici acuti del cuore), a lungo termine dimostra tutti i suoi limiti.
Parlerò qui di seguito degli effetti e complicanze dell'uso delle statine e delle mie proposte per ripristinare in maniera naturale e senza farmaci il normale livello di questa meravigliosa e importante sostanza vitale.


Considerazioni sulle “statine”

Quello che segue è stato estratto da un articolo del Dr. Attilio Speciani, pubblicato sul sito “Eurosalus”
Numerosi ricercatori hanno evidenziato le interferenze negative delle statine sulla funzione muscolare in genere e su quella del cuore in particolare.
Alcuni arrivano a calcolare che i vantaggi offerti dalle statine in termini di riduzione di infarti, siano abbondantemente superati dal fatto che questi farmaci sarebbero tra i maggiori responsabili della epidemia mondiale di insufficienza cardiaca congestizia (o cronica) che è andata crescendo nel mondo in modo strettamente proporzionale all'uso delle statine, supportate in modo potente dalle industrie di produzione dei farmaci.
Vale la pena di ricordare che le statine sono il gruppo farmacologico in assoluto più venduto nel mondo, con livelli di fatturato enorme, e che la azione tossicologica delle statine sul muscolo è già nota e ha provocato numerosi decessi e il ritiro dal mercato di alcune statine.
I lavori scientifici sono numerosi: tra i vari citiamo quello dell'inglese Hargreaves IP (Drug Saf. 005;28(8):659-76) e quello del gruppo statunitense di Albuquerque (Nawarskas JJ. Cardiol Rev. 2005 Mar-apr;13(2):76-9). In questi lavori viene documentata la carenza di Ubichinone (o Coenzima Q10) nei tessuti di chi viene trattato con statine.
Secondo i lavori di Golomb BA (Expert Opin Drug Saf. 2005 May;4(3):389-97) le persone più esposte alla carenza di coenzima Q10 sono gli anziani, e probabilmente molti dei danni vascolari che si verificano in queste persone vengono riferiti all'età che avanza, mentre probabilmente si tratta di effetti legati ai farmaci.
Tutti i lavori scientifici esaltano gli effetti positivi delle statine sulle malattie cardiovascolari acute (infarti) ma nessuno considera invece la possibilità che questo tipo di terapia determini altri danni, sempre di tipo cardiologico, ma diversi.
Segnaliamo, a beneficio di tutti, che dopo i 65 anni (e forse anche prima) chi ha il colesterolo alto non ha alcun bisogno di assumere farmaci.

Estratto da albanesi.it
La scoperta delle principali funzioni del Q10 fruttò a P. Mitchell il premio Nobel per la medicina nel 1978. Nelle cellule si trova nei mitocondri e nella parte più interna delle membrane, mentre in natura è contenuto nella carne, nel pesce, nei cereali, nella soia, nelle noci, nei vegetali (i vegetariani hanno un livello ematico di Q10 mediamente più alto). Il Q10 è sintetizzato dal nostro organismo, ma la sua produzione diminuisce con l'età. Il fabbisogno giornaliero si stima essere di 5 mg, mentre l'integrazione consigliata per chi supera i 35-40 anni è di 50 mg al giorno. Poiché HMG-CoA riduttasi che interviene nella sintesi del colesterolo interviene anche nella sintesi del Q10, chi è sottoposto a cure per ridurre la colesterolemia (statine) può avere una riduzione dei valori di coenzima.
In questi articoli non si parla dell’effetto che una riduzione farmacologicamente indotta del colesterolo può comportare sull’economia globale del nostro organismo.
Ritorniamo alle percentuali di cui sopra.
L’inibizione della produzione del colesterolo può portare il suo valore ematologico al 97% del fabbisogno, ma questo rimane pur sempre al 100%. Quindi tutti gli organi che usano il colesterolo come substrato per la produzione di sostanze steroidee potranno usufruirne di una quantità ridotta con relativa diminuzione della propria produzione.
Nel tempo ci troveremo, quindi, di fronte ad una multi-ipofunzione endocrina con tutte le conseguenze che ciò comporterà sullo stato di benessere dell’individuo.
Di questo, come di tanti altri problemi in campo medico, la soluzione va ricercata nell’individuazione della causa principale che ha determinato la serie di eventi che porta alla malattia.
In questo caso la causa principale è l’introduzione di colesterolo esogeno che innesca il meccanismo di bio-feedback che porta alla formazione delle placche ateromatose; per cui eliminando l’apporto esterno di colesterolo abbiamo una reale possibilità di ripristinare i normali valori ematici di questa sostanza.
Perché questo funzioni si richiede che adesione all’eliminazione del colesterolo con l’alimentazione sia totale e prolungata nel tempo.
Come dire che mangiare un uovo o un pezzo di formaggio o una fetta di carne alla settimana è un sacrificio inutile perché continua a sostenere la memoria del meccanismo di bio-feedback, che come è lento ad apprendere lo è ugualmente a disapprendere.
L’alimentazione più corretta per conservare nel tempo uno stato di benessere ottimale è quella a base dei prodotti che Madre Terra ci offre (e sono tantissimi!).
Se si vuole, la placca ateromatosa, legata all’uso di prodotti di provenienza animale, può rappresentare il modo naturale per ripristinare uno stato di equilibrio: gli animali restituiscono agli uomini ciò che da essi hanno ricevuto: LA MORTE!

1 commento:

  1. Caro Cosimo, trovo fantastico che un medico abbia il coraggio e la passione per divulgare queste informazioni. Il tuo blog é un grande fonte di ispirazione ed un valido aiuto. Complimenti!
    Un abbraccio
    Manuela Andrigo

    RispondiElimina

Risorse utili

Anagrafe e Malattia

Anagrafe e Malattia Anagrafe. [dal gr. ἀναγραϕή «registro»]. – Registro della popolazione destinato, in ogni comune, a documentare lo...

Lavori in corso ....../Working progress.....

Lavori in corso ....../Working progress.....

Lavori completati e pubblicati

Lavori completati e pubblicati

Doni dell'Energia Reiki

Doni dell'Energia Reiki

Informazioni personali

La mia foto
Nato a Castellana Grotte (BA) nel 1951 Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1979 presso l’Università degli Studi di Parma Dal 1984 esercita la Professione di Medico di Medicina Generale in Casamassima (BA). Nel 1985 si iscrive al Corso Biennale di Omeopatia indetto nella Città di Bari dalle Scuole di Medicina Omeopatica “Mattioli-Palmieri” di Firenze, conseguendone l’Attestato nel 1987. Dal 1997 è attivo nell’informazione sulla integrazione alimentare da fonti naturali (e non da preparazioni chimico-farmaceutiche), quale supporto indispensabile al miglioramento e mantenimento dello stato di salute psico-fisico dell’individuo. Nel 2001 si avvicina allo studio e alla pratica delle tecniche di guarigione naturali del Reiki, percorrendone l’intero iter formativo fino alla qualifica di Usui Reiki Master, di Karuna Reiki® Master, e completando la formazione nelle tecniche giapponesi originali dell’Usui Ryoho Gakkai presso la Scuola Free Reiki® di Padova. Il lavoro di ricerca continua acquisendo la conoscenza di nuove tecniche fra cui EFT, Coaching, ed altre in via di sviluppo, sempre con l'obiettivo di ripristinare lo stato di benessere nelle persone che lo richiedono.

About Cosimo

About Cosimo